sabato 16 agosto 2014
venerdì 1 agosto 2014
Da Repliche
L'azione sulla scena
è magnifica
ed irripetibile.
Questo gli attori
lo sanno e si dedicano
convenientemente
all'esercizio.
La violenza è candida.
E'richiesta al pubblico
una trasformazione.
Ma è un pubblico borghese
ben costruito.
E'indifferente
quel tanto che può
escludendo
il momento dell'applauso.
è magnifica
ed irripetibile.
Questo gli attori
lo sanno e si dedicano
convenientemente
all'esercizio.
La violenza è candida.
E'richiesta al pubblico
una trasformazione.
Ma è un pubblico borghese
ben costruito.
E'indifferente
quel tanto che può
escludendo
il momento dell'applauso.
mercoledì 30 luglio 2014
da Repliche
Il novilunio avviene
a scena oscura.
Oscuramente compaiono
gli attori.Essi recitano
al buio
con la dovuta cadenza.
Il giro varia
a seconda della finzione
e la luna da recita
esplica le sue conseguenze.
Il 27 è due più nove
e nove meno due è
uguale al sette.
Se è morte, e morte finta,
questo si può sapere
quando gli attori cadranno
senza resuscitare
al secondo atto.
Il novilunio attoriale
produce effetti di morte
che solo il pubblico
sa vedere.
Per questo imprime
alla morte
il suo ritmo
con l' applauso
a scena oscura.
Oscuramente compaiono
gli attori.Essi recitano
al buio
con la dovuta cadenza.
Il giro varia
a seconda della finzione
e la luna da recita
esplica le sue conseguenze.
Il 27 è due più nove
e nove meno due è
uguale al sette.
Se è morte, e morte finta,
questo si può sapere
quando gli attori cadranno
senza resuscitare
al secondo atto.
Il novilunio attoriale
produce effetti di morte
che solo il pubblico
sa vedere.
Per questo imprime
alla morte
il suo ritmo
con l' applauso
Inizio modulo
da Repliche
L'attore non può salvarsi.
Ciò non è previsto.
Deve consumare
il corpo sulla scena
Il teatro dove agisce
è sempre uguale
tranne minime
variazioni ininfluenti.
L'io si ripara
per una migliore
recita.
Si mandano avanti
i tessuti citazionali
e gli abiti di scena.
Essi sono tradotti
in sfilacciature
embrionali.
Ma l'embrione e' morto
e questo l'attore lo sa.
da Repliche
La follia sulla scena
si ferma agli angoli
e si rammenda
in parole prestate.
Non c'è alcuna
invenzione
ma agonismo citazionale.
L'attore agisce
in tensione.
I suoi saperi
fanno parte
della muscolatura
scenica.
Detto ciò
che sa
non c'è altro.
da Repliche
Il sangue finto si porta
nelle sacche
sotto ai costumi
basta la punta
della stagnola
e la sacca si rompe.
la pozza deve essere
visibile dalla galleria.
Gli spettatori sono attenti.
Se la busta si perde
non se ne puo'
comprare un'altra.
nelle sacche
sotto ai costumi
basta la punta
della stagnola
e la sacca si rompe.
la pozza deve essere
visibile dalla galleria.
Gli spettatori sono attenti.
Se la busta si perde
non se ne puo'
comprare un'altra.
Da Repliche
Il pubblico in sala
ha freddo. Ogni tanto per riscaldarlo gli attori buttano il loro fiato. E' fiato scenico primaverile. Considerando che arriva di notte raggiunge lo scopo. Muove qualche piccola cosa poi torna indietro. |
Da Repliche
I morti finalmente
giacciono ai lati del proscenio. La pena è stata momentanea come l 'applauso. I morti sono morti in parole. La parola è potente si esercita fuori di scena. Essi dunque non sopravvivono sospesi nel vuoto. Sono vissuti giusto il tempo della finzione nei tempi assegnati. La chirurgia sintattica sminuzza la carne salassa il sangue. |
martedì 8 luglio 2014
mercoledì 21 maggio 2014
martedì 13 maggio 2014
giovedì 8 maggio 2014
venerdì 2 maggio 2014
martedì 18 marzo 2014
Da Le Convenienti giornate, poesie per Elio.
Da le Convenienti giornate
Poesie per Elio
Quella volta che andavamo a spasso
e facevamo fatica a spallate
per via del Corso
per via del Babuino
per via della Croce
sacramenti bestemmie tirate.
Quella volta che facevamo
i giornali rifacevamo i giornali
alla sera mentre
l’odore dei sardoni.
Quella volta che facevamo la fila
facevamo la fila da Cesaretto
fuori nel freddo.
Quella volta che mi dicevi
che non c’era
no, non c’era nessuna
più bella davvero nessuna
più bella di me davvero
(guarda Cetta che cavallona quella!)
Quella volta che leggevi le mie poesie
come fossero le tue
Quella volta che alla mattina
mi sposavi e poi mi risposavi.
Quelle volte quelle infinite volte
che a fianco a te venivo
e tu con me accompagnando
il mio di ansito.
Quella volta che c’erano i gatti
a fare il coro.
Quella volta ancora quella
infinita volta che eruttavi passione
e io con te a seguire.
Ma svapora svapora
questo fumo
si fa sempre più lento
vedi ? Ancora ancora più lento.
“ Tu sei qui Fecamore e rimescolo il patetico”
Cetta Petrollo
Ripari
Vorrei mettermi al riparo
in questo cielo grigio
mentre non è sera
e non è alba
il mezzogiorno è passato
noi non abbiamo più
molte cose da fare
per questo talvolta vorrei
dare un giro di chiave
e poi la chiave buttarla
per non pensarci più
(arriverai con me a giocare
ancora con me a giocare
ma so che gli uomini amano donne
imponenti con grandi sederi
e grandi spalle
io potrei essere
la tua statuina di cera
in un tasca profonda
di quelle tasche
dove si smarrisce tutto
ed io perdo nella tasca il tramonto)
Cetta Petrollo
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