Ancora un po’ d’angoscia
quella che sta là al centro della pancia
la mattina dietro la finestra
sopra piazza Soziglia
sta là come il covanido
la cucina è ampia
c’è un’aura buona
lastre di marmo grigio
riconosciute
stoviglierie appese
un cubo d’aria sotto
al soffitto affrescato
non credo di voler star bene
e come salgono queste
voci
se non è odio e non più amore
in quale sosta lo potrò vedere
e quanto lo distrussi
lui che mi massacrò fecondandomi.
Intanto mi nutro quest’uccello
che non sa volare.
Cetta Petrollo
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