Carrugi
Ci sono anni che sono come grandi incroci.
In questi incroci non si sa chi diriga il traffico né perché
ci si ritrovi lì nello stesso momento.
Uno va. Uno viene.
Quello che va lascia un’emozione. Quello che viene suscita
un ricordo.
Così si scende verso il traffico dei carrugi. Come si può.
Arrotolando i pantaloni sopra le caviglie. Stringendosi un
po’ di rosso.
Vicino alle botteghe della frutta. In figurina a scomparsa.
Banane. Di venerdì sera.
Si corre agili come ragazze osservando le finestre sospese
in discesa veloce verso piazza Caricamento.
Ti ho dato la smarrita.
Ma, Elio, come sono attenti gli occhi dei bambini.
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