Dolore che di pelle sei pazienza
non ti stancare mai di fare storia
non smarrire tua cupa rimanenza
che sia per me motore ancora e ancora
Porto la pelle senza confidenza
da te retratta e su di te scolpita
di lava in lava nel dolore agita
bloccata e crocefissa in impazienza
La pelle non rinnova il suo colore
sempre rosa e sanguigno in colatura
che stiamo fissi dentro a nostro orrore
stretto per noi in triste spaziatura.
Di croce in croce è agito il mio calvario
di verso in verso è chiuso il mio sipario.
Cetta Petrollo
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