ansia da scansare
a graffio , sulla nuova finestra che apre
un'immutabile e disarmonica paura
che invece rimane a pugni
presa questa storia
in un avanzo di dita
scritta a lettere chiare d'assenza
sei rimasto solo un malinconico miracolo
in onnipotenza
ché è già inverno passato da un anno
guarda,rimetti l'occhio alla porta
lei è lei di nuovo la falsità ritorna vestita
di nuovo il mare tra due sedie...
questo andare,per schiuma al mare
sbattuto lo sguardo nella tregua degli occhi
mi avanza un geraneo sul balcone
sull'uscio a spiare quel brivido di anni al ritorno
e la mano sbattuta sul cuore
vorrei averlo avuto un bastone
non dovevi ingannare il fato
con rubini rubati
spudorando misere pagine:
che mestiere livido il tuo di poeta
sempre più all'imbrunire del tuo nome
a fare dighe di memoria nella tua stanchezza.
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