trovare la tua vecchiaia accanto
agli spigoli delle ossa
le spalle curve sul segno del nome
e quello che rimane delle ciglia
arginate sul corpo attaccato al divano rosso
la fame che dimentichi
per appartenere ad un amore
trascurato inverno al mare, per riportarti lontano
da ogni saliva
passando per destini verso sera
andiamo a riprenderci quel fiato
e le scarpe a riva
prima che si sanguini
vocativo guardarti
che non si fa giornata cucita alle barche che stridono d'acqua
c'è tutto un vecchio rumore d'amore affine
e poi non tacere un saluto
per fuggire
chissà che capiti prima del soffio
di avere sessant'anni
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