“ Con il rovescio della parola
sogno”
Quel febbraio di gelate
di neve
quel febbraio di sopportazioni
c’era chi guardava
e chi si lasciava guardare
c’era chi incrudeliva i seni
e chi guardava crudele
(il vetro era pulito
per troppo ardore)
Il dolore è dolore. E basta.
Vado avanti
“con il rovescio della parola
sogno”
in faccia all’uomo
che sa essere mago.
Mi sporgo e calpesto telline.
Io non inciampo.
E non pago dicembre.
Lancio in alto la scia dei miei
versi.
Le api hanno affollato la stanza
ricordandoti di essere vivo.
Cetta Petrollo 3 gennaio 2013
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