A E.
Terzo tempo
(
2012)
III
(ancora dentro)
Tu avevi
una voce dolce che sopravviveva alle sere.
avevi una voce dolce che rotolava nel dolore.
Tu avevi una sapiente voce dolce
verso la sua che non parlava più.
avevi una voce dolce che rotolava nel dolore.
Tu avevi una sapiente voce dolce
verso la sua che non parlava più.
(Valve
che nuovamente rinchiudo
nuove
valve ogni volta)
La terza tappa ci
trovò sul mare
ove tu eri andato con le amanti
che non contano niente
ove tu eri andato con le amanti
che non contano niente
un
teatro da poveri
mentre l’acqua ribolle quando passa un traghetto
mentre l’acqua ribolle quando passa un traghetto
ed il
faro di Genova irrompe
roteando le lame del suo sguardo
appena partorita da un treno
roteando le lame del suo sguardo
appena partorita da un treno
lasciando bombole d’ossigeno
scappando dal fiato pesante
dell’inverno
tagliando rami
( ballatella sfrontata ballatella esagerata
( ballatella sfrontata ballatella esagerata
ballatella)
(la merendina nella borsetta il Santuario
il corpo con abilità
l’anima incollando messaggi
incollando morali che si ostinano )
(la merendina nella borsetta il Santuario
il corpo con abilità
l’anima incollando messaggi
incollando morali che si ostinano )
E dunque
la terza tappa ci colse che eravamo fanciulle
(mi
stendo sopra il fiato sopra il dolore
anche mi stendo di sera parlandoti per ore)
anche mi stendo di sera parlandoti per ore)
La terza
tappa ci colse che eravamo arrese.
Questo
delfino non salterà le onde
non si meraviglierà non volerà.
Questo delfino solamente piange.
non si meraviglierà non volerà.
Questo delfino solamente piange.
E dunque
ricominciando questa volta
c’è il porto che soccombe
(lo stesso dove si ingarbugliano i sensi che perdemmo
dove si ingarbugliano gli scatti del passato
i pianti delle candele le tue disperazioni
le mie disperazioni
finché donna non arrivi a salvarti
a salvare il passo oscillante
maledizione che si chiude)
c’è il porto che soccombe
(lo stesso dove si ingarbugliano i sensi che perdemmo
dove si ingarbugliano gli scatti del passato
i pianti delle candele le tue disperazioni
le mie disperazioni
finché donna non arrivi a salvarti
a salvare il passo oscillante
maledizione che si chiude)
Finito il
giro del bel ragazzo innamorato.
(requiem nostra scontata)
E questa volta il passo si ferma
di tavolino in tavolino
che se qualcosa rimarrà
sarà nelle pagine di un web 2012
sarà in testamenti inesauditi
(sarà in quel vecchio che non lasciammo
addormentarsi in silenzio
sarà in quattro versi a memoria
sarà per quel cravattino
(requiem nostra scontata)
E questa volta il passo si ferma
di tavolino in tavolino
che se qualcosa rimarrà
sarà nelle pagine di un web 2012
sarà in testamenti inesauditi
(sarà in quel vecchio che non lasciammo
addormentarsi in silenzio
sarà in quattro versi a memoria
sarà per quel cravattino
fascicoli
di carta ingiallita
frontespizi
di ipotetici rossi
sarà per una chat utile agli archivisti del futuro).
Sarà. Ma non per amore.
sarà per una chat utile agli archivisti del futuro).
Sarà. Ma non per amore.
Questo
delfino non salterà le onde
non si meraviglierà non volerà.
Questo delfino solamente piange.
non si meraviglierà non volerà.
Questo delfino solamente piange.
E dunque
sciogliamo il corpo
fra mattonati di pietra rossa
come ci avessero sciolto il cammino
come se le frecce ci inseguissero
come se ancora ci fosse un corpo da amare
e non un sabbioso ritorno
fra mattonati di pietra rossa
come ci avessero sciolto il cammino
come se le frecce ci inseguissero
come se ancora ci fosse un corpo da amare
e non un sabbioso ritorno
verso sentieri inabitati .
Perfino
gli aurighi zittiscono
mentre annunci poemi che non hanno parole.
(Il sesso fa pausa
per quelle certezze immaginate
lungo porti d’angoscia dove nemmeno
fui nominata e nausea alla sera).
mentre annunci poemi che non hanno parole.
(Il sesso fa pausa
per quelle certezze immaginate
lungo porti d’angoscia dove nemmeno
fui nominata e nausea alla sera).
Questo
delfino non salterà le onde
non si meraviglierà non volerà.
Questo delfino solamente piange.
non si meraviglierà non volerà.
Questo delfino solamente piange.
(Porto
con me un bagaglio
come quell’ambulante che si ferma
e stende mercanzie sulla sabbia)
come quell’ambulante che si ferma
e stende mercanzie sulla sabbia)
Tu non ti
emozioni. Non ti commuovi.
Tu solamente di ora in ora
tristemente muori.
Tu solamente di ora in ora
tristemente muori.
(Una
sedia ci aspetta sulla porta
nessun abbraccio d’uomo è nel letto)
nessun abbraccio d’uomo è nel letto)
(sono
davvero volati i gabbiani e non tornano)
(e non più basilico mentre stridio si allontana)
(su quali detriti ora costruire amore? )
(su quali detriti ora costruire amore? )
(valve
che nuovamente rinchiudo
nuove
valve ogni volta)
E non so in quale punto fermare
la
saracinesca
lame di caldo dipingono le facciate
una religione del niente nel chiuso del cuore.
lame di caldo dipingono le facciate
una religione del niente nel chiuso del cuore.
Questo
delfino non salterà le onde
non si meraviglierà non volerà.
Questo delfino solamente piange.
non si meraviglierà non volerà.
Questo delfino solamente piange.
Lasciami
dunque afferrare
dall’ansito delle onde dalla risacca del mare
lungo la fine della lunga parentesi
dall’ansito delle onde dalla risacca del mare
lungo la fine della lunga parentesi
(nel mare
si entra erette
con quel corpo che ci convinse ad amare)
con quel corpo che ci convinse ad amare)
Solo un
gabbiano è rimasto.
Giochi di sabbia castelli.
Giochi di sabbia castelli.
La
lanterna squaderna i suoi possibili
(valve che nuovamente rinchiudo
nuove valve ogni volta)
( ancora
fuori)
La morte
sorge a poco a poco come un’alba
e tu sei
il primo fra i miei viandanti ad annunciarla
aprendo
armadi facendo spazio nell’anima
nei ripostigli dell’inverno da cui sorgemmo
senza
futuro un corpo smemorato
in foto
ingiallite dove non fui mai
mentre
cantavo nascondesti il canto
la
risposta buttata sopra il mare
rimase là accogliendomi nel
corpo
nel corpo
dei tuoi versi bloccati
nel
corpo del tuo abbraccio a bocca chiusa
( ma io
ero un uccello che volava per te)
E fuori
si avvia la passeggiata
mentre gemi d’amore e morte
annunci
recandone i segni nel corpo
e morte
arriva a poco a poco come un’alba
e io che
canto percorro la strada la spiaggia il mare la risacca
mi alzo di nuovo sui resti
putrefatti del mare
non so in
quale stazione ci daremo il cambio
dove mai sosterò dove tu volerai
dove in
parola in pelle ancora faremo frizione
con negli occhi lo sguardo della morte
il suo
annunciato futuro.
Ecco ti
lancio il testimone buttato giù dal cielo che percorro
che amore
non derubi non blocchi non
denudi
(come gli
acrobati che roteano nel cielo
e appena
scesi su gambe salde
sopravvissuti
si tendono all’applauso)
Cetta Petrollo, febbraio- settembre 2012
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